Truffatori seriali in azione nel Fermano, la polizia ne denuncia quattro rom

FERMO – L’Ufficio Prevenzione Generale della Questura di Fermo lo scorso 15 giugno ha individuato e bloccato quattro giovani, due uomini e due donne, tra i venti e i trent’anni, di etnia rom, provenienti dalla zona di Roma che stavano per realizzare una truffa ben articolata ai danni di un commerciante dell’entroterra fermano.

Si erano spacciati per responsabili di un’agenzia di brokeraggio e di intermediazione immobiliare con l’imprenditore che aveva messo in vendita la propria azienda, dicendo di essere stati contattati da alcune persone interessate all’acquisto dell’attività.

L’imprenditore, preso da dubbi sulla serietà di questi potenziali acquirenti che, pur di accaparrarsi l’affare, avevano offerto una cifra più alta di quella proposta per la vendita, si è rivolto alla polizia che ha immediatamente avviato le indagini scoprendo che i potenziali acquirenti corrispondevano ad altri malviventi che avevano messo in atto truffe simili in altre province italiane.


Gli uomini della Questura hanno però bloccato, prima che la truffa giungesse a compimento, sia la donna che si stava recando all’appuntamento con il venditore, fingendosi un mediatore, che i suoi tre complici, pronti a recuperarla appena la donna, verificata la disponibilità di danaro del commerciante per la mediazione, fosse riuscita a sostituire la busta di danaro con carta straccia.

Infatti la malvivente celava, in una tasca interna della gonna che indossava, un pacco integralmente rivestito di nastro adesivo, contenente plastica antiurto e tranci di carta. Aveva inoltre con sé una busta postale di tipo imbottito, forbici e rotolo di nastro adesivo da pacchi con l’intento di contare il denaro della vittima, imbustarlo e confezionarlo con il nastro da pacchi per poi sostituirlo abilmente con quello contenente carta straccia.

I quattro stranieri, gravati da analoghi precedenti di reati contro il patrimonio, sono stati denunciati per tentata truffa in concorso e sono inoltre stati riconosciuti come autori di reati simili nelle Marche e nel Lazio in cui avevano sottratto sia orologi di lusso, sia circa 15 mila euro in danaro.