ANCONA – Ospiti di grande prestigio alla Loggia dei Mercanti di Ancona per presentare la ricerca sulla questione sociale alla quale sono stati dedicati importanti approfondimenti.
“Abbiamo a pochi chilometri dalla costa – afferma il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli – un fenomeno che va avanti da tanti anni di spopolamento dei borghi con difficoltà di garantire i servizi. Quando abbiamo pensato alla nostra legge sui borghi per il rilancio di questa parte del territorio, abbiamo dedicato 100 milioni di euro della nuova programmazione europea. E lo abbiamo fatto in gran parte pensando proprio all’economia sociale, al terzo settore che deve essere un utile e fondamentale strumento per il rilancio anche dell’occupazione e della vita di questi territori”.
Un appuntamento organizzato dalla Camera di Commercio delle Marche per analizzare l’economia sociale nelle Marche e le modalità di affidamento dei servizi sociali.
“E’ uno studio – dice Gino Sabatini, presidente della Camera di Commercio delle Marche – che abbiamo voluto fortemente per fare sapere il valore ed il peso che il mondo del terzo settore e delle cooperative sociali. Queste cooperative hanno anche una funzione sociale importantissima”.
La ricerca si propone di analizzare la consistenza del terzo settore nella regione Marche, un ambito ancora poco esplorato e scarsamente documentato. Il terzo settore comprende le organizzazioni non profit che operano in vari settori della società civile, come l’assistenza sociale, la cultura, lo sport, l’ambiente, la cooperazione internazionale e altri.
“Il quadro che viene fuori – sostiene Gianfranco Alleruzzo presidente regionale Alleanza cooperative italiane e consigliere Camera Commercio Marche – è di una grande presenza, che oltre a dare solidarietà, riesce a dare anche ricchezza e lavoro”.
Lo studio si basa su una rilevazione dei dati, un primo tentativo di impostare uno studio sistematico ed approfondito sul terzo settore nelle Marche, che evidenzia le potenzialità e le criticità di questo comparto.
“Siamo perfettamente consapevoli – precisa il sindaco di Ancona Daniele Silvetti – che l’economia di mercato e le su disfunzioni creano disparità. Ed i servizi sociali per questo sono chiamati ad uno sforzo maggiore in termini di sostentamento quotidiano. A riguardo il comune di Ancona sta facendo un enorme sforzo”.
Il rapporto presenta un focus sulle imprese sociali, evidenziando le loro specificità e il ruolo che svolgono nel contesto socioeconomico regionale.
L’avvio di questa ricerca è stato stimolato dall’istituzione del Registro Unico Nazionale del Terzo Settore, che aggrega per la prima volta tutte le informazioni relative al terzo settore.
“Le pubbliche amministrazioni – dice Luciano Gallo referente innovazione amministrativa Anci Emilia Romagna – debbono promuovere attraverso gli appalti, le concessioni ed i rapporti con i soggetti delle economie sociali, un nuovo assetto ed una nuova regolamentazione”.
“E’ un tema – aggiunge Massimo Giacchetti di Cgil, Cisl, Uil Marche – che ci trova assolutamente attenti sia per quello che riguarda la qualità dei servizi, sia per quello che riguarda la tutela dei lavoratori impegnati nei servizi sociali”.
Delle imprese sociali presenti nella regione Marche, le cooperative sociali rappresentano il 98% del totale.
Prevalgono (60,2%), quelle che erogano servizi sociosanitari e educativi, seguite da quelle che intervengono (35,8%), nell’inserimento lavorativo e sociale delle persone svantaggiate
Il settore della cooperazione genera un fatturato di 265,5 milioni di euro e occupa circa 8.600 persone.
La distribuzione territoriale mostra che la provincia di Ancona ha il maggior numero di cooperative sociali (31% del totale), seguita da Ascoli Piceno (23%), Pesaro Urbino (22%), Macerata (16%) e Fermo (8%).