Sono stati gli occhi elettronici della videsosorveglianza comunale di San Benedetto a consentire agli agenti del commissariato di individuare Shiva e le altre quattro persone arrestate in seguito alla rissa avvenuta la notte del 30 agosto in piazza Garibaldi.
È uno dei dettagli emersi durante l’interrogatorio di garanzia che si è tenuto in Tribunale, ad Ascoli. Mentre gli altri indagati hanno raggiunto fisicamente il capoluogo Piceno per essere ascoltati dalla giudice Annalisa Giusti, Andrea Arrigoni in arte Shiva, ha fornito la propria versione dei fatti in videocollegamento. Il 24enne infatti era già in carcere con l’accusa di tentato omicidio per una sparatoria avvenuta lo scorso luglio nel parcheggio della sua casa discografica milanese.
Poi lo scorso 29 ottobre gli è stato notificato un nuovo ordine di custodia cautelare in carcere firmato dal giudice scolano per la rissa con accoltellamento avvenuto in Riviera, dove l’artista si trovava per un concerto.
Il trapper ha riferito che tre giovani di San Benedetto, quella notte, hanno preso di mira l’appartamento del B&B dove Shiva pernottava tirando dei sassi alle finestre. Da lì il gruppo di milanesi, tra cui alcuni energumeni, è sceso in strada e ne è nata la violenta lite durante la quale il trapper avrebbe anche utilizzato un coltello.
I tre ragazzi del posto avevano riportato la peggio, con prognosi fra 10 e 35 giorni: il più grave in particolare sarebbe stato raggiunto da due coltellate alla schiena. Sul piano medico legale gli accertamenti sono stati svolti dalla Medicina legale dell’Ast di Ascoli.
I due gruppi rivali, dalla ricostruzione del locale Commissariato, si sarebbero incontrati poco prima in centro e sarebbe nato un battibecco per futili motivi. Poco più tardi il violento epilogo.