SENIGALLIA – Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Ancona, nell’ambito dell’intensificazione dei controlli nelle località ad alta densità turistica hanno individuato alcune aree sottoposte a vincolo paesaggistico, nei pressi della battigia del lungomare Mameli di Senigallia che erano state illecitamente adibite a campeggi.
L’attività svolta dai Finanzieri della Tenenza di Senigallia, attraverso l’escussione in atti di numerosi camperisti fruitori delle aree, delle ricognizioni eseguite anche in orari notturni, documentate da rilievi fotografici, l’acquisizione di mappe catastali, ed il coordinamento con la Polizia Locale di Senigallia, ha permesso di individuare 3 aree della superficie complessiva pari a 7.492 metri quadrati che erano state abusivamente adibite a campeggi.
Gli accertamenti hanno evidenziato che tali aree, pur essendo catastalmente classificate come terreni agricoli ad uso seminativo, senza aver mai ricevuto alcuna autorizzazione rilasciata dalle autorità preposte, erano di fatto utilizzate dai gestori quali aree riservate a numerosi camperisti per sostare e campeggiare, con correlati disservizi ai danni dei cittadini per un aggravio delle modalità di gestione dei rifiuti solidi e liquidi naturalmente generati dall’insediamento abusivo.
È stato inoltre rilevato che nessun camperista aveva pagato la tassa di soggiorno e che nessuno dei gestori aveva comunicato le generalità dei clienti alla Questura territorialmente competente, come previsto dalla normativa nazionale in materia di pubblica sicurezza. Sulla base di tali motivazioni i militari, soprattutto al fine di scongiurare incendi ed incidenti, ovvero al fine di avere un puntuale riscontro delle persone che soggiornavano presso le predette aree, hanno eseguito il sequestro di urgenza delle aree illecitamente adibite a campeggi e sgomberati oltre 30 camper dalle aree predette. La Procura della Repubblica di Ancona ed il Giudice del Tribunale di Ancona hanno convalidato i sequestri operati di urgenza. I tre gestori delle aree soggette a vincolo paesaggistico sono stati denunciati a piede libero all’autorità giudiziaria per i reati di abuso paesaggistico e violazioni al Testo Unico Leggi di Pubblica Sicurezza.