ANCONA – Un convegno per analizzare le opportunità della space economy con la presenza dei leader del settore aerospaziale.
L’occasione per riflettere sulle opportunità industriali e commerciali, e l’impulso alla divulgazione scientifica, offerti da questo innovativo segmento produttivo, è giunta grazie a ‘Space economy: Industrial Day nelle Marche’, svoltosi presso la regione Marche.
“Vogliamo capire – afferma l’assessore allo sviluppo economico della Regione Marche Andrea Maria Antonini – cosa possiamo noi dare alla filiera dell’aerospazio, attraverso le nostre imprese e quello che di tradizionale appartiene alla nostra regione. Possiamo intervenire anche con la filiera della moda e dell’abbigliamento perché effettivamente sarà un’economia trasformata. Sullo spazio pensiamo ad un sistema satellitare che possa esserci comodo per capire i funzionamenti dell’agricoltura, le previsioni metereologiche e tutto quello che può prevenire i rischi idrogeologici”.
Numerosi gli interventi di rilievo nel corso del convegno, a testimonianza del fatto che la regione Marche sta accompagnando un processo virtuoso avviato con la costituzione del Cluster che raccoglie imprese tecnologiche, università, spin off.
“E’ una grande opportunità – spiega Lanfranco Zucconi Cluster Exploore Aerospazio Marche – per cominciare a dibattere il ruolo delle aziende marchigiane che partecipano al cluster marchigiano.”
Una collaborazione istituzionale per contribuire a far uscire le Marche dalla visione di regione legata esclusivamente alla manifattura tradizionale, aprendosi alle nuove opportunità offerte appunto dalla new space economy.
“L’Italia – dice Marco Casucci, Emsee Space for Esa – ha stanziato un miliardo e 100 milioni di euro per sviluppare una costellazione che si chiama Iride e che dal 2026 metterà a disposizione dell’Italia uno strumento di monitoraggio da strumento da satellite del territorio formidabile”.
“Siamo molto interessati a supportare queste iniziative territoriali – conclude Roberto Angelini, direttore ingegneria Thales Alenia Space Italia – perché sappiamo che l’Italia è piena di eccellenze tecniche. I nostri programmi richiedono sempre contributi estremamente sfidanti”: